Questi sono tanti.
Ci si perde per strada perchè d'improvviso si guarda in direzioni diverse. A volte si è talmente diversi da non rendersi conto che ci si allontanerà, non prima di essere lontani.
Ricordo chiaramente sorrisi, abbracci. Serate passate a guardare le stelle, suonare la chitarra, e quell'istante che avremmo voluto fermare per sempre.
L'amiciza per me è sempre stata un'incognita. Da piccola mi chiedevo cosa ci volesse per essere amici. Le mie amiche avevano altre amiche, ma io con le bambine non ci volevo giocare, bambole e orsacchiotti mi facevano venire la nausea.
Giocavo coi maschi, da piccola, ed ero un maschiaccio anche io. Tanto maschiaccio che un paio di volte mi trovai a dover respingere il flirt innocente di altre bambine.
Il problema sorgeva quando a volte mi prendevo una cotta era per uno dei miei miglior amici, anche se il problema era principalmente per me, perchè loro non sospettavao mai nulla e si continuava a giocare a pallone insieme, come nulla fosse.
Chissà che fine hanno fatto tutti quanti. Che strade hanno preso, se sono felici, oggi.
Se lavorano, hanno un figlio, o due, se sono ancora a Terni o se come me se la sono data a gambe. Chissà se si ricordano di me.
Almeno per oggi, però, vorrei mandar loro un pensiero, anche se non ricordo neanche il loro nome, o i loro occhi. So però che in qualche modo hanno contribuito a rendermi quella che sono, e per questo li ringrazio. Che siano felici.
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