Jenny era quella bella.
Jenny era quella per cui i ragazzini delle altre classi delle medie avrebbero fatto a pugni. Però Jenny non se la tirava per niente, e si rivolgeva a tutti con un sorriso speciale.
Quando andavo a casa sua a fare i compiti mi faceva ascoltare le sue cassette preferite e poi mi offriva biscotti e latte caldo. Jenny ascoltava già la musica dei grandi, dove si dava della troja alle ragazze, e si rideva del mondo deformato dalle droghe. Quel mondo ancora così estraneo, ma già a portata di mano.
Mi diceva ridendo che ogni estate ingrassava, perchè le piaceva non fare nulla tutto il giorno. Poi un giorno prese la piastra e mi insegnò a stirarmi i capelli, mentre io la guardavo con gli occhi spalancati.
Era sempre un passo avanti, Jenny. I suoi racconti di città dall'altra parte dell'Appennino mi facevano sognare ad occhi aperti, il suo amore tormentato mi faceva sentire una bambina a confronto, io che mi emozionavo se chi mi piaceva soltanto mi rivolgeva la parola.
Jenny mi prese per mano, mostrandomi cosa ci fosse dall'altra parte, quando uno smette di essere un bambino per intraprendere la propria strada.
Fu lei un giorno a scrivere i bigliettini.. "Liceo Classico, Liceo Scientifico e come terzo che ci mettiamo? Ci scrivo Istituto d'Arte, così se siamo fortunate vieni con me!" Infilai la mano ed ad occhi chiusi ne scelsi uno..
..purtroppo però sul bigliettino che scelsi non c'era scritto Istituto d'Arte. Così, quel giorno di inizio estate le nostre strade iniziarono ad allontanarsi, per ritrovarsi solo dopo un tempo fin troppo lungo..
Lei è sempre quella bella. Ed il suo sorriso è ancora speciale.
Adesso sono gli uomini a fare a pugni.
Buon Natale, principessa :)
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