Quanto mi piace la malinconia dell'autunno?
Ritrovarmi a perdermi in tempi, luoghi, persone ed eventi lontani nel tempo e nello spazio, come se tutti quegli anni non fossero passati. Come se tutto fosse davvero avvenuto.
Perchè in fondo come faccio ad essere sicura che i ricordi siano genuini, e non ritoccati dalla memoria, che, una spuntata qua ed una spuntata di là, dà una forma precisa al passato, ed anche una sfumatura di rosa.
Vorrei avere una porta per andare indietro e guardare quegli eventi dall'esterno, incontrare quelle persone ancora una volta. Vorrei poter guardare in quegli occhi con gli occhi che ho adesso, per poter vedere me stessa come in uno specchio, e capire che cosa mi porterà a diventare quella che sono adesso.
Perchè anche se a volte mi sento pronta a tutto e vittoriosa, altre volte mi guardo dentro e non sono soddisfatta di me, affatto. E allora vorrei poter risalire a quel preciso istante in cui ho imboccato la strada sbagliata, per potermi fermare e rifletterci ancora un po'.
Che poi alla fine lo so che avrei fatto esattamente le stesse scelte, e che in qualche modo sono ancora sicura che fare le proprie scelte, giuste o sbagliate che siano, sia una cosa davvero importante nella vita.
Vorrei essere orgogliosa delle mie scelte, anche se sbagliate, o peggio: stupide. Che tanto ne facciamo tutti, no?
Ah, la malinconia dell'autunno, quella sensazione psicopatica di vuotezza, di assenza di significati.
Quella ricerca del senso dietro ad ogni cosa più piccola.