23 March 2009

FUMETTERNI 2009 - il mio modestissimo punto di vista


Fumetterni 2009

Nuvole parlanti di primavera.
Un weekend caldo e soleggiato ha sorriso a tutti i visitatori della fiera Fumetterni, accorsi a centinaia dalle vicine cittadine, chi per trovare qualche gadget, chi per portare i propri bambini a fare qualcosa di nuovo. Altri, molti, per pura curiosità.
Soprattutto la domenica pomeriggio, in tantissimi si sono dati appuntamento nelle strutture del videocentro, per fare una passeggiata tra gli stand o per godere del timido sole primaverile, ascoltando un po’ di musica liveeasy-listening come nelle migliori sagre di paese.
Seppur di lunga tradizione, la fiera del fumetto attira generalmente un pubblico costituito in gran parte da coloro che sono particolarmente interessati a questa speciale forma di espressione, a lungo considerata un’arte minore, rivolta specialmente alle fasce inferiori d’età, e per questo snobbata dai classici intellettuali. Il fumetto in realtà è un prodotto di massa, che garantisce enorme diffusione, se veicolato nei giusti canali.

Una atipica collocazione
La struttura del videocentro ospitava generosamente gli stand presenti, anche se l’illuminazione avrebbe potuto essere migliore. Nell’ampio spazio dell’ingresso era allestita la piccola mostra delle opere che partecipavano al concorso dedicato alle scuole, un simpatico benvenuto che non ha però destato l'interesse di molti.
Una parte significativa della mostra era dedicata ai games, dal classico Warhammer ai giochi di ruolo dal vivo, passando per un pugno di pc connessi in rete e gettando un occhio curioso ai tavoli dei giochi di società tradizionali e non, ai quali il pubblico veniva iniziato ed avvicinato con gentilezza.
La sala conferenze non è quasi mai riuscita ad essere gremita per più di metà nonostante la presenza di ospiti come Cavazzano, disegnatore che da 40 anni dà le fattezze al Topolino nostrano, o O’Neill e Mills, ideatori della Lega degli Straordinari Gentlemen, che avrebbero a mio avviso dovuto attirare molti interessati e che invece si sono rivolti ad una sala pressochè vuota. Questo a sottolineare l’attenzione posta dal pubblico alla parte più ludica della fiera, a scapito del momento di formazione, anche per via della composizione stessa del pubblico, costituito in gran prevalenza da interessati all'acquisto più che alla produzione del prodotto.

La parola al traduttore
Esigua l'offerta delle conferenze in programma, concentrate nel primo giorno della mostra, con la presentazione di nuove pubblicazioni, fumetti e le testimonianze genuine di chi, nel bene o nel male, si ritrova a far parte del panorama fumettistico odierno.
Primo in ordine cronologico Massimiliano Brighel, che col suo fare pacato e la sua elevata professionalità ci illustra nel dettaglio le pubblicazioni di casa Marvel in programma in Italia, dai nuovi fumetti limitati a cicli di quattro numeri alle uscite allegate alla Gazzetta. Ci parla della traduzione, della difficoltà di rendere in italiano l'agilità di alcune frasi, del cambiamento della produzione di un fumetto nel corso degli anni, con lo spostamenti dei ritardi dalla fase del disegno a quella della scrittura delle sceneggiature, con i conseguenti problemi creati ai sempre più professionali disegnatori.
La sua testimonianza scende poi nel dettaglio, avendo trovato nel pubblico alcuni appassionati, e i suoi racconti si spostano ai dettagli delle storie, scritte da diversi sceneggiatori i quali, non avendo forse completa coscienza degli avvenimenti precedenti, si sono nel tempo lasciati andare a sviluppi imprevedibili e a volte in contraddizione con quanto avvenuto precedentemente, anche se la logica del fumetto richiede che si ristabilisca sempre l'equilibrio, anche a distanza di anni. Tutto deve tornare al proprio posto.

La mano dietro il topo
Secondo incontro della giornata è con Cavazzano, disegnatore storico del topo Disneyano fin dal 1967. unico degli ospiti ad essere introdotto dall'organizzatore della mostra, a sottolineare il suo prestigio, è anche l'unico ad essere riuscito a riempire la sala conferenze quasi del tutto.
La prossima pubblicazione della PG, associazione culturale nata con l'obiettivo di riunire gli appassionati del fumetto, e di fungere da talent scout nel panorama dei disegnatori italiani, collabora con l'ufficio stampa di Lucca Comix, e sta pubblicando il saggio di Thomas Andrae, Il Signore di Paperopoli, libro dedicato all'opera di Barks ed al rapporto della modernità con i fumetti, l'interpretazione della crisi dei ruoli e del tramonto dell'ideale di uomo fattosi da solo (self-made-man).
Poi Cavazzano si lascia andare al racconto degli inizi come disegnatore di fumetti, il sostegno della famiglia, le collaborazioni con il cugino. I buoni rapporti con gli sceneggiatori per il profondo rispetto che egli ha per le sceneggiature, e con il pubblico, soprattutto quello italiano. Ci parla affettuosamente di alcuni dei suoi lavori, come quando ha disegnato l'Uomo Ragno a Venezia o le storie scritte con Scalvi, e si dice interessato alla sperimentazione nel campo del fumetto, cosa possibile soprattutto grazie alle nuove correnti di disegnatori.
Risponde poi cordialmente ad alcune domande dal pubblico, facendo diretti riferimenti alla sua lunga esperienza, ma non manca di sottolineare che un buon sostegno della famiglia è fondamentale, accanto al talento ed ad una lunga gavetta negli atelier di disegnatori affermati.

L'Italia sulla carta
Il prossimo a salire sul piccolo palco è Leonardo Valenti, sceneggiatore del fumetto ispirato ai fatti di cronaca relativi alla banda della Magliana, Romanzo Criminale, e della omonima serie tv. Valenti è infatti sceneggiatore televisivo, ma cimentarsi nella scrittura di una sceneggiatura per fumetto è una sfida che ha affrontato con piacere, rendendosi ben presto conto di quanto diverse debbano essere le due scritture.
Fondamentale è la documentazione, che per un fumetto di cronaca va fatta leggendo le sentenze, gli articoli di giornale e gli eventuali saggi disponibili sull'argomento. A differenza di quanto accade per la tv, il rapporto che si instaura con il disegnatore è molto profondo ed importante.
Le polemiche che si sono presentate all'atto della pubblicazione del precedente lavoro, ispirato al massacro del Circeo, altro fatto di cronaca che ha pesantemente oscurato la società italiana degli anni ottanta, erano tutte incentrate sull’immagine di copertina, incriminata di aver costruito una sorta di apologia di reato, cosa che invece era ben lontana dall'obiettivo dei disegnatori. Per questo la pubblicazione di fumetti direttamente facenti riferimento ai fatti di cronaca italiana, pur essendo un genere molto richiesto negli ultimi anni, crea inevitabilmente problemi, anche per il diritto di veto dei diretti interessati, quando ancora in vita. Un diritto all'informazione tramite fumetto non esiste, in Italia e questo, è riduttivo della libertà di espressione.

Soverchiatori di equilibri
Dopo il breve spazio lasciato a Bevilacqua, che presenta in maniera scherzosa ed ammiccante il suo nuovo lavoro Homo Homini Lupus, un fumetto dal sapore horror-humour nel quale un gruppo di serial killers da la caccia a mostri di vario genere, salgono finalmente sul palco Pat Mills e Kevin O'Neill, ideatori di Marshall Law e La Lega degli Straordinari Gentlemen.
La loro esperienza nel mondo dei fumetti affonda le sue radici nelle pagine degli eroi Disney e dei supereroi americani, per approdare al fumetto ribelle Marshall Law, una sorta di eroe anticonvenzionale che fu variamente frainteso, fino a giungere all'estrema conseguenza: l'etichetta immeritata di creatori di un personaggio fascista.
Il passaggio dalla DC al mercato francese fu quasi obbligato, per via della maggiore libertà di espressione, e soprattutto perché la loro formazione era passata per le pubblicazioni francesi. Il personaggio di Marshall Law viene considerato dai due autori come molto più genuino di altri supereroi, e per questo ampiamente contestato dai fans di settore, a differenza della serie dei Gentlemen, molto più controllata ed accettabile. Per Marshall Law il compromesso sarebbe stata una sconfitta, ed anche una contraddizione.
Marshall Law ha sicuramente creato un archetipo di anti-supereroe, distaccandosi con originalità dalla corrente, e di questo ne vanno fieri, nonostante le polemiche. Il lavoro alle spalle del personaggio è stato duro, anche per la creazione dell'alterego, mansueto ma rabbioso nei confronti della società. La maschera gli permette di sfogare le sue repressioni, e per questo diventa inumanamente violento.

Un'utopia in bianco e nero
Il secondo giorno di fiera offre un solo spunto di riflessione sul mondo del fumetto e sul suo rapporto con la realtà a noi contemporanea, grazie alla presentazione del fumetto Il Velo di Luce, interamente realizzato da Cimarelli. Questi definisce il suo lavoro un viaggio sulla possibilità di scelta, tra amore, non amore e pazzia, andando a destabilizzare il potere, rappresentato da uno psichiatra, ma che in realtà non ha volto, anzi, ne può assumere di infiniti.
La linea tra realtà e finzione è molto sottile, e spesso dipende dai punti di vista. Il fumetto ne assume per forza di cose uno, ma in questo caso Cimarelli prova a spostarsi dall'uno all'altro. La sua idea di fumetto ha molto in comune con quella di arte, e le sue deviazioni ne sono testimonianza aperta. Nel suo fumetto non si ha distinzione tra uomo e donna, entrambi mostrati nella loro integrità, e la chiesa viene chiamata in causa trasversalmente, nelle imprecazioni, solo in quanto uno dei possibili volti del potere. Il suo prodotto cerca di instaurare una collaborazione tra immagini, linguaggio e gabbia di vignette, per creare un prodotto che sia coerente fino in fondo, e che riesca a comunicare qualcosa in più di una semplice storia.

Games Area
l'enorme spazio riservato ai giochi non ha invece sofferto di mancanza di pubblico. Sia giovanissimi che persone più grandi hanno dedicato buona parte della loro visita fermandosi a giocare ad uno dei molti tavoli messi a disposizione dalle varie associazioni.
La GRV Italia ad esempio, riesce a far appassionare molti al gioco di ruolo dal vivo, in costume e con ricostruzioni fedeli di battaglie medievali che durano fino a sette giorni consecutivi. L'associazione consta di molte sedi locali e può vantare una piccola collaborazione con la Francia. La partecipazione a fiere del fumetto è un momento importante di recrutamento di nuove leve.
L'associazione ludica Ludiche Menti, attiva sul panorama nazionale da dieci anni e riconosciuta da tre, si propone di animare eventi come le fiere del fumetto, stimolando al gioco i visitatori, invitandoli a provare in prima persona. A loro fanno riferimento i Custodes Elementorum, versione informatizzata dell'invito al gioco. Con postazioni messe a disposizione dei piccoli visitatori si prova a distaccare gli utenti dalla violenza propria dei giochi online. Non si può certamente vietarne l'uso ai giovanissimi, ed è perciò necessario un approccio differente, che permetta di vedere il momento del gioco non come una valvola di sfogo alla violenza, ma come un momento di socializzazione. La morte è vista come immediata, e per questo si educano i ragazzi alla caducità della vita, ed alla sua importanza.

L'anima del commercio
Mi sembrava obbligatorio fare un giro tra gli stands presenti, che con i loro fumetti e gadget catalizzavano l'attenzione dei più. Molti di loro hanno a disposizione anche un negozio nel senso classico del termine, ma la vendita online è un settore che porta nuovi inaspettati acquirenti. Opinione comune era che la location fosse comoda da raggiungere, anche se scarsamente illuminata, e che l'afflusso di visitatori fosse buono, pur se costituito da persone non esperte, che si interessavano prevalentemente ai prodotti pubblicizzati dai canali tradizionali, e non alla ricerca del cameo o della rarità.

L'anima del non commercio
Da segnalare la presenza della biblioteca di Perugia, con la sua nuova sezione dedicata al fumetto, di associazioni culturali che pubblicano a proprie spese le opere di artisti emergenti, come la Planet Comics Club, e l'associazione onlus Il Caprifoglio, che raccoglie fondi al fine di costruire una struttura scolastica in Uganda, promuovendo le proprie iniziative con viaggi dimostrativi sul posto, un'isola al centro dello splendido lago Bunyonyi.
Un lungo tavolo era riservato infine agli artisti emergenti e non, che capitanati da Ilaria Pescetelli eseguivano disegni per gli appassionati dello “sketch originale”.

Conclusioni
Tra alti e bassi la prima fiera del fumetto può considerarsi riuscita, con un gran numero di presenze (si vocifera intorno alle 5000) ed una bella atmosfera da sagra di paese. Folkloristica la gara di cosplay, con i partecipanti coattamente reclutati tra il pubblico, che per la preponderante presenza di personaggi ispirati a Death Note ha di nuovo messo in evidenza il fatto che gran parte dei visitatori non era costituita da esperti, ma da curiosi. L'organizzazione avrebbe giovato di un po' più di esperienza, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto sicurezza, e di una migliore distribuzione degli spazi e degli incontri, concentrati nel primo giorno e perciò costretti ad accavallarsi, interrompendo l'uno per dar voce al seguente o eliminando dal cartellone gli incontri con gli editori per mancanza di uno spazio adeguato. Ampi margini di crescita, dunque. Complimenti a Settembre, che si è cimentato in questa avventura, e un grosso in bocca al lupo.