5 December 2012

Pagina 1. Ancora dicembre.

Di nuovo.

L'anno scorso avevo provato a scrivere un calendario, dedicando ogni giorno a qualcuno di importante nella mia vita.

Devo dire che le reazioni erano state le più disparate, passando dalla commozione alla rabbia, al fraintendimento più totale. Per settimane mi sono chiesta se fare il bis nel 2012, oppure fregarmene e mandare un sms come fanno tutti (quasi) gli altri. No, non scrivere nulla non sarebbe stato da me. Dedicare ogni giorno a qualcuno sarebbe forse stato un po' ripetersi. E poi, sì: la prospettiva di ulteriori acidità di stomaco postume non era proprio allettante.

Che fare quindi? Ovviamente: scrivere qualcosa. Scrivere ogni giorno è un po' troppo, però, e magari diventa noioso anche per voi (pochi) che leggete.

Non prometto niente, così non ci sono aspettative deluse, nè da parte vostra, nè tantomeno dalla mia. Ma in qualche modo vorrei dedicarvi qualcosa.
Eccomi perciò qua a scrivere la prima paginetta del blog di Natale. Non che mi interessi più di tanto del Natale, sia chiaro.

(continua sotto la foto).
Anna e la sua tazza di gløgg rovente, mentre introno siamo a -10

Sono saltata fuori dalla religione cristiana tanti e tanti anni fa, e non me ne sono mai pentita neppure per un attimo. Pensare ad un'entità immanente, che da qualche parte plasma mondi ed esseri viventi mi fa sorridere, sarebbe un po' come pensare ad un vecchietto che arriva su una slitta volante con un miliardo di doni e delle renne supersoniche. Solo che almeno nel suo caso, c'è una spiegazione alla produzione di incredibili quantitativi di giocattoli, mentre iterativamente potrei stare qui a chiedermi: chi ha creato il mondo? E chi ha creato chi ha creato il mondo? E quest'altro poi, chi lo ha creato?

E così all'infinito. Ho rispetto per tutti quelli che ne hanno bisogno, sia chiaro. Ho rispetto per coloro i quali hanno terrore di pensare che dopo la vita non ci sia nulla, se non eterno riposo in cappotti di legno, magari quando sentirò che la fine si avvicina inizierò a crederci pure io. Per ora non mi serve. Così come non ho mai sentito che mi servisse fumare per essere figa. Io ero figa, anzi lo sono tuttora.

Il Natale in se' poi, racchiude ciò che di peggio possono creare gli uomini, a partire dalla pietosa cerimonia dei regali. Siamo costretti ad andare in giro a rincorrere pacchetti che chi riceve non desidera, nè userà mai. Ci rimpinziamo di cibo, panettoni, cioccolata fino a scoppiare, mentre la nostra società consumista si frega le mani, anche se secondo le previsioni quest'anno si prevede un calo del 3%.

Per me i regali dovrebbero riceverli solo i bambini, magari soprattutto quelli più sfortunati. Magari anche tutto l'anno, dovrebbero ricevere regali. Magari ricordarsi di fare qualcosa anche a gennaio, febbraio e così via sarebbe meglio. E per tutti questi che si dicono cristiani per paura dell'ignoto, dovreste fare del bene tutto l'anno, invece di limitarvi a scambiare regali a Natale.

Vabbhe che non sto qui a giudicare nessuno, io eh. Non che io sia la persona migliore del mondo, e quello che faccio e devolgo (se lo faccio o devolgo) me lo tengo per me. Poi, naturalmente tutti si sentono citati in prima persona, perciò lo sottolineo ancora una volta: non mi rivolgo a nessuno in particolare.

In fondo Dicembre mi piace.

Le giornate sono brevi e le stelle tremano a lungo, l'anno sta per finire e ci si ferma sempre a tirare delle conclusioni, anche se poi non è accaduto nulla di fantastico.

Per me quest'anno qualcosa è accaduto. Per chi non lo sapesse mi sono sposata col vichingo. Non è che lo chiami vichingo perchè sono tanto metallara, e mi interesso di cultura e mitologia nordica perchè va così di moda. In fondo la cultura nordica è molto differente da quella che si crede in Italia, ed il freddo glaciale non è così terribile, anche se stiamo a 20 gradi sottozero. Il corpo reagisce in maniera particolare, chi non lo ha mai provato non può immaginarselo.

Kenneth vichingo lo sarebbe stato, se i vichinghi esistessero ancora. Essere vichinghi non significa avere i capelli lunghi e magari la barba. E non significa nemmeno suonare in una band metal, e fare i buffoni davanti a quattro zoccole che si ubiracano. Non solo non sei un vichingo, non sei nemmeno figo, nemmeno speciale. In tutto il mondo ce ne sono di coglioni come te. Anzi tagliate sti capelli che me pari un drogato (cit.).

Un'altra novità portata dal 2012 è la mia nuova posizione lavorativa, che di certo non vi interessa, ma che mi ha portata ad una ulteriore consapevolezza e fiducia nelle mie capacità. Sembrerà un po' cocky, ma io choosy non lo sono mai stata, ho fatto davvero la gavetta, e piano piano, con perseveranza mi sono arrampicata, partendo da zero un milione di volte. Non che la scalata sia terminata, ma il 2012 si chiude per me con un sorriso soddisfatto.

Ed adesso aspetto il natale, senza aspettarmi nulla di speciale.

Ho deciso di non aspettarmi nulla dal natale quella volta che la sera della vigilia tornai a casa dopo aver lavorato fino a tarda notte, ed ad attendermi non c'era nessuno. Magari me lo meritavo pure, in fondo ho o non ho un bel carattere di merda? Ricordo che parcheggiai la macchina, e rivolsi lo sguardo al piccolo albero di natale di plastica, le luci accese sul davanzale della finestra della cucina. Vicino all'albero, il mio gatto seduto. Ricordo che erano l'uno accanto all'altro, e le luci intermittenti si riflettevano sul pelo bianco. Ricordo che il gatto mi guardava, aspettava la cena. Lui se ne fregava fosse natale, ed io stupida a stare male per via delle mille aspettative deluse, per la sorpresa che sotto l'albero non aveva proprio voluto esserci. Di quella sera non ricordo null'altro. Meglio così, in fondo non ne vale la pena. Mi sarò addormentata abbracciando il gatto e piangendo, sicuramente. Giuro che non me lo ricordo.

Adesso però ho fatto pace col natale. Adesso faccio il conto alla rovescia, perchè ogni giorno mi metto da parte in una scodella un pezzo di cioccolata (Kenneth mi compra il calendario dell'avvento della Kinder, ogni anno), e so che la sera del 24 dicembre mi scofanerò il tutto, e magari oltre allo shock da troppa cioccolata mi verrà anche la diarrea. Tuttavia sono di buon umore. Magari quella sera nevicherà, perciò la mattina dopo mi metterò la tuta da sci ed andrò a rotolarmi nel bosco, sulla pista da BMX con la slitta. Tanto quando c'è la neve torniamo tutti bambini, in qualche modo. In fondo, molto tempo fa ho smesso di interessarmi a quello che gli altri pensano, e da allora va molto meglio. Specialmente con me stessa.

Quest'anno ho pure vinto un buono acquisto di quasi un centinaio di euri, pensa un po' che culo (sto sorridendo, non sono ironica!). Poi non vedo l'ora di passare delle serate pigre con Kenneth, abbiamo già pianificato alcune film-maratone, che ci piacciono tanto, ed oltre la frontiera ho trovato anche panettone, pandoro, Ferrero Rocher e Mon Chèri, quindi non mi manca altro che fare il conto alla rovescia. A dire il vero noi iniziamo le serate natalizie la settimana prossima, in modo che il natale duri quasi tutto il mese. È per questo che non vedo l'ora sia dicembre.

E a tutti quelli che non si riescono a godere di nulla, perchè (proprio come me quel lontano natale del gatto) si pongono delle aspettative assurdamente alte, e sono quindi condannati ad essere delusi, oppure semplicemente si sforzano di trovare la merda anche nel cuore della cioccolata più buona, dico solo: e fatela finita! Iniziate a sorridere, ma davvero cazzo!

Ci sentiamo presto, buona serata!

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