20 December 2011

17. Dicembre - la mia parte norvegese

Mi hanno adottata fin dal primo giorno.

Quando misi piede nella casetta bianca vicino al mare faceva già freddo. Eva mi aveva fatto ai ferri un lunghissimo cappello rosso da folletto, ed io mi chiedevo come facesse a volermi già bene. Chi la incontra però lo capisce subito che ha un cuore grosso così.

Lavora coi matti Eva. Con quelli che ti guardano di traverso e dopo due minuti nemmeno ti riconoscono. Per questo mi capisce, perchè ha pazienza. E non è mica da tutti.

Poi c'è un patrigno. Quando si dice patrigno si pensa subito a qualche strega tipo quella di Biancaneve. Lui invece è un bonaccione. Ti viene a prendere se nevica troppo, ti viene a cercare se ti sei persa. Ti sistema il pc, ti cambia le gomme. Anche lui ha pazienza, e giuro che con me ce ne vuole.

Qualche volta c'è un fratello piccolo. In realtà è un mezzo fratello, ma in fondo è lo stesso. Lui c'è soltanto qualche volta, e non sempre, perchè altre volte ha da fare. Lo chiamano Jagermeister. Anche lui deve avere un grosso cuore, anche se poi non lo da a vedere più di tanto, e se non sto a spiegare perchè.

Ha un grosso gatto nero obeso, che all'inizio mi divertivo a stuzzicare, facendolo correre su e giù per le scale. Il vecchio persiano invece non c'è più. Vecchio lo era davvero, aveva vissuto quasi vent'anni, e per un persiano non è poco. Miagolava sottovoce, e non si arrabbiava quando il ciccione gli rubava da mangiare. Però alla fine bisognava portarlo dalla ciotola alla cesta, povero.

Grazie a loro mi sento a casa, qua come a Terni. Grazie a loro sento di avere due posti a cui tornare, quando fuori piove e non so dove andare.

Thnx e buon natale!

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